Sull'esempio dell' "affogato" e del famoso "nibbio" (quest'ultimo scoperto, ad inizio secolo, in quello che è il drappo che avvolge la Madonna nell'opera S. Anna, la Madonna e il Bambino con l'agnello), ritengo di aver individuato altri "componimenti" occultati nei suoi quadri più famosi. E come Leonardo da Vinci consiglia ai pittori (.....) ho individuato "componimenti" di uomini e di cose mostruose come diavoli (.....). E dove li ho individuati? Dove L. consiglia di occultarli, ovvero "nelle membra degli animali e dei paesi, cioè sassi (montagne), piante e simili".
Quello che segue è solo un esempio di quello che ho scoperto, è solo una piccola parte del mio lavoro che consta di circa trenta pagine di testo e centinaia di files di immagini, tra "inediti", elaborazioni grafiche, prove e confronti.
Ma come mai queste immagini nascoste non sono mai state scoperte? Sempre nel "Trattato della Pittura" L. afferma che un pittore deve mettere in una sua opera tutte le sue conoscenze scientifiche. Fra le molteplici conoscenze scientifiche di Leonardo quindi i suoi studi, innovati per l'epoca, relativi ad effetti ed illusioni ottiche.
Sostengo quindi la tesi, e lo dimostro nelle pagine successive, che Leonardo celò immagini nelle sue opere, usando tecniche diverse di illusione ottica.
In particolare usò queste tecniche in S. Anna e nella Gioconda (che sono tra l'altro i due quadri che l'artista portò con se negli ultimi anni della sua vita, fino in Francia dove poi morì);
Nella pittura di L., nel famoso "sfumato", è facile intravedere altre immagini, altri profili di volti umani, proprio perché i contorni delle figure non sono mai ben delineati, è l'occhio che osserva che deve completare le forme. Come riconosco quindi i ritratti casuali da quelli volontariamente nascosti? Come nella macchia formatasi nel muro dalla spugna, piena di diversi colori, gettata dal Botticella (presumibilmente il Botticelli), è facile vedere nei "sassi" (ovvero le montagne) dei paesaggi di L. "ciò che l'uomo vuole cercare in quella", ovvero immagini casuali, ma queste "non t'insegnano finire nessun particolare". Infatti, osservando dettagliatamente i ritratti nascosti volontariamente da Leonardo, si può notare che essi hanno i particolari. Altri criteri essenziali sono la proporzione delle immagini ed, in caso di sovrapposizione delle immagini stesse, la composizione geometrica che formano (vedi "sovrapposizione e composizione geometrica"). Infine i disegni celati devono avere il solito "stile" dell'artista e a questo, oltre al mio occhio "clinico", provvedo raffrontando i disegni scoperti con i suoi conosciuti. Vi è inoltre un "significato" ben preciso che riguarda l'immagine celata (questo capitolo verrà trattato successivamente), vedi per esempio il diavolo nascosto nell'agnello, compagno di giochi del bambin gesù, ovvero la contrapposizione del male al bene (.....).
Le "mirabilissime invenzioni" hanno inoltre altre caratteristiche in comune; per esempio in tutti è ben riprodotto il loro occhio destro, mentre l'occhio sinistro non è evidenziato, oppure sono di profilo e quindi si vede in ogni caso un solo occhio.
Ho usato per tutta la mia ricerca il PC per verificare con rigore scientifico, con le facilitazioni che gli attuali programmi di grafica consentono, quello che, nella maggioranza dei casi, ho scoperto naturalmente osservando stampe delle opere di Leonardo da Vinci o gli originali al Louvre. In alcune immagini ho effettuato interventi su curve, contrasto, luminosità o livelli di grigio per "pulire" le immagini da quella "patina" di sporco dovuta al trascorrere degli anni, effettuando quindi un restauro virtuale.
Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio la tecnica usata per celare le immagini. Come ho già detto Leonardo usò tecniche di illusione ottica. Non è questa la sede opportuna per esaminare in modo esaustivo i principi scientifici della percezione e relativa illusione ottica, andiamo ad analizzare quindi la tecnica illusoria usata da Leonardo nella zona delle montagne alla nostra sinistra nell'opera di S. Anna. Ruotiamo di 90° in senso orario la zona delle montagne. Non si riescono a vedere le vere immagini nascoste, al contrario "dell'affogato" che invece è subito visibile. In questo caso L. ha usato una tecnica illusoria di tipo "organizzazione figura sfondo". Non riusciamo subito a distinguere le figure in primo piano dal loro sfondo perché il margine non è ben definito (proprio della tecnica dello "sfumato"). L'organizzazione mentale delle immagini di primo piano e di sfondo risulta inoltre ancor più difficile in quanto in entrambi i casi si è in presenza di zone chiare e scure.
Guardando le montagne da questa angolazione si osservano delle zone quasi nere e zone quasi bianche; se proprio si vuol cercare qualche volto in questa zona si è portati naturalmente ad osservare le zone a diversa tonalità cromatica separatamente. Si cercherà un viso dal colore chiaro e capelli dal colore scuro e uno sfondo dal colore omogeneo, oppure un viso in una zona totalmente bianca o solo nera, senza riuscire ad avere una visione di "assieme".
Oltre a tutto questo le immagini nascoste si sovrappongono perché condividono alcuni "particolari".
Esistono in questa zona quattro immagini celate realizzate con la tecnica sopradescritta: un "componimento di battaglie" e tre "componimenti di uomini" fra i quali il suo autoritratto:
Diversa è invece la tecnica illusoria per celare il diavolo ed altre immagini. In questo caso Leonardo ha usato principalmente una tecnica di tipo "variazione delle tonalità del colore" per celare l'immagine.
Andiamo ora a scoprire le immagini. |